giovedì 21 novembre 2013

Il Profumo - Patrick Süskind

Vi è un qualcosa un qualcosa di eccessivamente morboso, nel libro di Süskind. 
(l’ossessione) 
E di geniale, in un certo senso. 
(il fiuto del successo)

La storia è quella di un uomo, tale Grenouille, nato, anzi, espulso dal grembo di donna tra le interiora dei pesci, sotto un bancone al mercato; un uomo che è stato fin dall’inizio un “…mostro. Si decise a favore della vita per puro dispetto e per pura malvagità. Naturalmente non decise come decide un adulto, che per scegliere fra varie opzioni usa la sua più o meno grande ragionevolezza ed esperienza. Ma decise al modo di un vegetale, così come un fagiolo gettato via decide se deve germogliare o se è meglio lasciar perdere” pag. 26 

Ecco, di fronte alla “consapevolezza del fagiolo” (o della zecca), non ho potuto trattenere un fremito. 
(preferisco credere all’esistenza di un binario 9 e ¾ da cui parte il treno per Hogwart, piuttosto che a quella di un bambino che nasce malvagio).

Grenouille, il mostro, è un essere dotato di un olfatto straordinario, ha il potere di percepire e distinguere e memorizzare ogni tipo di odore. 
Egli però, come tutti i geni e i “fuori norma” della letteratura, è un uomo profondamente solo. 
Per sette lunghi anni si basta da sé, si allontana dagli uomini e si rintana nel buco del culo della grotta della montagna più alta di Francia, diventando, attraverso la sua memoria, il sancta sanctorum dell’esistenza olfattiva del mondo. 
(l’odore è la sua mancanza e la sua ossessione) 
Ma Grenouille è un malvagio, e come tale non può rinunciare all’ambizione propria di tutti i malvagi, ovvero a quella di “dominare il mondo”. 
L’ immaginazione prima, l’ abilità tecnica, la totale impermeabilità etica (è un mostro), la smodata ossessione (e ambizione), portano Grenouille, “colui che dominava gli odori”, a produrre un’essenza talmente potente da impossessarsi del cuore degli uomini, da piegarli all’adorazione. 
Una sottomissione talmente smodata da annebbiare qualunque remora controllo ratio. 
Tale intordundimento si esplicita in un’orgia collettiva: la folla stipata nella piazza, indistintamente, sollecitata dalle due gocce di profumo sul corpo inodore di Grenuoille, cade in preda alla compulsione copulatoria. 
E se due gocce hanno il potere di piegare la folla ad ogni tipo di pratica sessuale, cosa può mai succedere se Grenouille, il malefico detestatore dell’umanità, si versa addosso tutto il contenuto della boccetta ? 
E’ l’epilogo, ça va sans dire.

Si possiede totalmente solo quello che entra dentro, entra in circolo, dentro il corpo? 
Si viene posseduti totalmente solo da quello che entra dentro, entra in circolo, dentro il corpo? 
(sono posseduta da una profumatissima tavoletta di cioccolato fondente con nocciole intere) 
Ehemm.

“Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell'apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l'aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente, non c'è modo di opporvisi.” pag. 88 
Mah. 
Il libro esercita una sorta di attrazione morbosa, legata furbescamente alla centralità del potere di un senso, l’olfatto, ma a conti fatti, e fuori dalla metafora dell’uomo accecato dall’ossessione e in nome della quale si crea e si distrugge, è davvero solo puro macabro intrattenimento. 
Va bene, si può leggere tra le righe la critica ad una cultura che si crede “illuminata” e “illuminista” ma che di illuminato non tiene proprio niente (il fluidum vitale), ma tra le molte altre righe si possono leggere un montone di cavolate. 
Se è vero che la chimica degli odori è alla base di alchimie d’attrazione e di repulsione, è ancora più vero che non può esistere un odore universale così come non esiste un sapore universale.

Il senso dell’olfatto - il dominio, il controllo e la emozionalità degli odori, la loro pungente pervasività - e la creazione di un personaggio “originale” , avrebbero potuto davvero essere una chiave di volta per costruire un’opera di grande profondità. 
E invece.

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