sabato 15 giugno 2013

Una sposa conveniente - Elsa Chabrol

«Non voglio che altri lesinino sulla mia lapide o scrivano chissà cosa. Così sono sicura che non ci saranno errori.»
Aveva dunque scelto con cura dei caratteri stilizzati:
JULIETTE VIALAS 1904-2004
Fui come siete, sarete come sono “

La lapide di Juliette è in bella mostra nella sala, accanto al televisore. 
Elsa Chabrol
Certo, avrebbero dovuto cancellare e riscrivere la data di morte, ormai il 101 compleanno era stato superato e la vecchiarda era ancora in piena forma.

Juliette è un personaggio formidabile, così come tutti gli altri abitanti di Polingeac, un borghetto sperduto nelle Cevenne, collegato al resto del mondo dal televisore e dalla automobile dell’unico giovincello ultraquarantenne rimasto in paese, Pierrot. 
E’ lui che si occupa di fare la spesa e portarla a domicilio e si prende la briga di tutte le riparazioni occorrenti – tetti, lavandini, cavi elettrici - ai suoi quattro compaesani –anzi, per l’esattezza ai suoi nove compaesani.

Così come si irrigidiscono le articolazioni, un cric ad ogni passetto, così si irrigidiscono le posizioni mentali, nei vecchi. 
Si impuntano, fanno dispetti. 
Perdono l’elasticità mentale, la capacità di aprirsi agli altri. 
Diventano sommamente egoisti. 
(nonché scassacazz)

A Pouligeac i vecchi si detestano più o meno tutti, e i rapporti di vicinato sono inesistenti: ognuno è rinchiuso nella monade della propria cocciutaggine. 
Negli anni si sono inaspriti i rancori, e l’incapacità di scambiarsi anche il saluto diventa abitudinaria come il clap dell’orologio. 
Solo un evento straordinario – manco la guerra, figurarsi un funerale – riesce a scuotere i vecchiardi dalla loro chiusura. 
C’è un pericolo da sventare, un terribile pericolo contro cui fare corpo comune: trovare una donna al Pierrot aggiustatutto per evitare che se ne vada dal borghetto, pena la propria sopravvivenza. 
Un moto niente affatto altruistico, la verità.

La vicenda, raccontata con ironia e briosità, non andrà proprio secondo i piani, ma alla fine tutto si concluderà bene. 
In questa fiaba dolce e sarcastica ci sono molti luoghi comuni, ravanati fin al fondo del barile, però la leggerezza e la caratterizzazione straordinaria dei personaggi, Juliette e Léonie la talpa sopra tutti, fanno chiudere un occhio. 
Anzi, strizzarlo.
(magari fossero tutti davvero così, i vecchi)

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